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Matteo Unich


Nato nel 1961, Matteo Unich si diploma in trombone nel 1982 presso il Conservatorio “G. B. Martini” di Bologna, dopo aver conseguito il diploma di Perito Aziendale e corrispondente in lingue estere. Ancora prima di ottenere la licenza di solfeggio inizia, in modo assolutamente casuale, a dirigere cori, formandosi poi con diversi maestri come Adone Zecchi, Bruno Zagni, Enrico Volontieri e frequentando un corso del M° Walter Marzilli presso il Pontificio Istituto di Musica Sacra. Segue successivamente un seminario di Direzione d’Orchestra con il M° Piero Bellugi. Compie anche studi di canto lirico presso diversi insegnanti.La sua attività direttoriale spazia dalla musica sacra e liturgica, sia a cappella che concertante, alla musica folkloristica corale a cappella, in particolare con la direzione ultratrentennale del coro dei Canterini Romagnoli di Ravenna “Pratella – Martuzzi”, alla guida del quale si è prodotto in centinaia di concerti sia in Italia che all’estero e inciso due CD. Notevole è inoltre l’attività nella coralità dell’opera lirica, come fondatore e direttore, per quasi un ventennio, del coro lirico “R. Calamosca” di Ravenna tenendo con esso decine di concerti e partecipando alle opere “Nabucco” di G. Verdi e “Turandot” di G. Puccini, entrambe a Cesena e dirette dal M° Paolo Olmi, e come direttore per alcuni anni del coro lirico “M. Alboni” di Cesena, con il quale ha partecipato ad alcune opere complete in forma scenica: “Cavalleria Rusticana” di P. Mascagni, “Rigoletto” di G. Verdi (nel quale ha anche ricoperto un ruolo di comprimario, oltre a dirigere il coro), Carmen di G. Bizet. Matteo Unich è inoltre insegnante di musica nelle scuole secondarie di primo grado, e ha tenuto lezioni di vocalità e gestualità in diversi corsi organizzati da AERCO. È stato inoltre componente della Commissione Artistica per nove anni, e vicepresidente per tre. Al momento dirige i Canterini Romagnoli di Ravenna, il coro “Casa della carità” di Lugo (repertorio misto sacro e operistico) ed è maestro di cappella presso la parrocchia di Barbiano (RA).

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